Assegno Unico Figli: Implicazioni in Caso di Separazione e Divorzio

Assegno unico figli rappresenta un sostegno economico fondamentale per molte famiglie italiane, ma cosa accade in caso di separazione o divorzio? La suddivisione dell’importo può diventare un argomento complesso, poiché coinvolge sia la gestione dei figli che la condizione economica dei genitori. È importante conoscere le regole e le modalità con cui l’Assegno Unico viene ripartito tra i genitori, per evitare incomprensioni e garantire il corretto utilizzo di questo strumento di welfare.

Quando i genitori si separano o divorziano, il diritto all’Assegno Unico non viene perso, ma la sua gestione richiede alcune considerazioni specifiche. Chi tra i due può richiederlo? Come vengono ripartiti gli importi? Queste domande sono fondamentali per assicurare che il contributo statale continui a sostenere in modo adeguato i figli. In questo articolo, prezzioro.com esploreremo le implicazioni dell’Assegno Unico in situazioni di separazione o divorzio, fornendo una guida chiara e dettagliata per affrontare questa tematica delicata.

Assegno Unico Figli
Assegno Unico Figli

Assegno Unico e Affidamento Condiviso: Come Funziona la Ripartizione tra i Genitori

Affidamento condiviso: il principio di base

In caso di affidamento condiviso, la legge italiana stabilisce che entrambi i genitori debbano contribuire in egual misura al mantenimento dei figli. Questo principio si riflette anche nella modalità di ripartizione dell’Assegno Unico. Infatti, l’INPS prevede che l’assegno venga suddiviso equamente tra i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale, a meno che non venga stabilito diversamente da un accordo tra le parti o da una sentenza del giudice.

L’articolo 2, comma 2, del Decreto Legislativo n. 230/2021 disciplina chiaramente che l’assegno deve essere corrisposto in parti uguali tra i genitori, al fine di tutelare l’interesse del figlio. Questo sistema è pensato per garantire che entrambi i genitori partecipino al sostegno economico, anche se non convivono più.

Richiesta e suddivisione dell’assegno

Il genitore che presenta domanda per l’Assegno Unico ha la possibilità di indicare sin da subito la suddivisione dell’importo tra entrambi i genitori. Se viene selezionata l’opzione di ripartizione, il 50% dell’assegno verrà corrisposto a ciascun genitore. È importante, tuttavia, che il richiedente fornisca i dati bancari di entrambi i genitori per permettere all’INPS di procedere con il pagamento.

Nel caso in cui, al momento della richiesta, non venga specificata la ripartizione, il genitore richiedente può comunque modificare successivamente la domanda. La modifica della ripartizione dell’assegno diventerà effettiva a partire dal mese successivo alla comunicazione all’INPS.

Situazioni particolari: disaccordi e intervento del giudice

Sebbene la ripartizione dell’Assegno Unico sia generalmente equa, possono emergere situazioni di disaccordo tra i genitori. In questi casi, il giudice può intervenire e stabilire una ripartizione diversa, basandosi sul miglior interesse del minore. Ad esempio, il giudice può decidere di attribuire l’intero assegno a uno dei genitori, soprattutto se il figlio è collocato prevalentemente presso uno di loro.

Anche se il principio di base prevede una divisione al 50%, in situazioni di necessità o quando uno dei genitori non esercita attivamente la responsabilità genitoriale, è possibile che il giudice decida una diversa suddivisione o che l’assegno venga corrisposto interamente al genitore affidatario.

Come gestire eventuali cambiamenti nella situazione familiare

Se nel tempo la situazione familiare dovesse cambiare, come ad esempio in caso di una modifica delle condizioni di affidamento o del ruolo genitoriale, i genitori possono aggiornare la domanda di Assegno Unico per riflettere tali cambiamenti. Questo può includere la richiesta di una diversa ripartizione dell’assegno o l’attribuzione del 100% a uno dei genitori.

È importante notare che, sebbene non sia necessario allegare immediatamente documenti che attestino la responsabilità genitoriale esclusiva (come sentenze di separazione o accordi scritti), l’INPS può richiedere questi documenti in un secondo momento per verificare la legittimità delle richieste presentate.

ISEE e calcolo dell’assegno in caso di separazione

Un altro aspetto cruciale riguarda il calcolo dell’assegno in base all’ISEE del nucleo familiare. In caso di separazione, l’assegno viene calcolato in base all’ISEE del nucleo familiare in cui è inserito il figlio beneficiario, indipendentemente dal fatto che il genitore richiedente faccia parte dello stesso nucleo. Questo significa che anche se il genitore richiedente non convive con il figlio, può comunque presentare domanda e beneficiare dell’assegno, purché rientri nei criteri stabiliti.

Affidamento Esclusivo: Quando l’Assegno Spetta Interamente a un Solo Genitore

Cos’è l’Affidamento Esclusivo?

L’affidamento esclusivo è una condizione in cui solo uno dei genitori esercita la responsabilità genitoriale sul figlio. Questo accade quando, per motivi legali o per decisione del giudice, si stabilisce che uno dei due genitori non può o non deve partecipare attivamente all’educazione e alla cura del figlio. Le ragioni per l’affidamento esclusivo possono includere, ma non sono limitate a, situazioni di negligenza, abuso o incapacità di uno dei genitori di provvedere al benessere del minore.

Quando viene decretato l’affidamento esclusivo, il genitore affidatario assume pienamente le responsabilità decisionali riguardanti la vita del figlio, dalle scelte educative a quelle sanitarie. Di conseguenza, l’assegno unico, che viene erogato per sostenere i costi legati al mantenimento dei figli, spetta interamente al genitore affidatario, salvo accordi diversi o decisioni del tribunale.

Ripartizione dell’Assegno Unico in Caso di Affidamento Esclusivo

In base alla normativa vigente, quando uno dei genitori ha l’affidamento esclusivo del figlio, l’assegno unico può essere corrisposto interamente al genitore affidatario. La legge prevede che, in assenza di un accordo tra le parti, il giudice possa stabilire che l’assegno unico venga destinato al 100% al genitore che ha la custodia esclusiva del minore. Questo è previsto nell’articolo 6 del decreto legislativo n. 230/2022, il quale stabilisce le modalità di erogazione dell’assegno in caso di separazione o divorzio.

In pratica, ciò significa che il genitore affidatario può richiedere l’intero importo dell’assegno, senza doverlo condividere con l’altro genitore. Tuttavia, questa opzione deve essere chiaramente indicata nella domanda di assegno unico presentata all’INPS, dichiarando la propria condizione di genitore con affidamento esclusivo.

Come Presentare Domanda per l’Assegno Unico in Caso di Affidamento Esclusivo

Per ottenere l’intero assegno unico in caso di affidamento esclusivo, il genitore affidatario deve compilare correttamente la domanda all’INPS, dichiarando la propria condizione. È fondamentale fornire tutta la documentazione necessaria, come la sentenza del tribunale che certifica l’affidamento esclusivo o qualsiasi altro atto ufficiale che confermi la situazione.

Se la domanda iniziale era stata presentata con una ripartizione in parti uguali tra i due genitori, ma successivamente si ottiene l’affidamento esclusivo, il genitore affidatario ha la possibilità di modificare la domanda e richiedere l’intero importo. Questo processo può essere gestito online tramite il portale INPS, accedendo alla domanda già inoltrata e aggiornando i dati relativi all’affidamento.

Implicazioni Economiche per il Genitore Non Affidatario

Il genitore non affidatario, in caso di affidamento esclusivo, perde il diritto alla quota dell’assegno unico. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità di dover contribuire al mantenimento del figlio tramite il versamento di un assegno di mantenimento, che rimane una misura separata rispetto all’assegno unico.

La finalità dell’assegno unico è quella di sostenere economicamente il genitore che si occupa direttamente del minore. Nel caso in cui il genitore non affidatario ritenga di avere diritto a una parte dell’assegno unico, può fare richiesta di riesame presso l’INPS, presentando la documentazione necessaria. Tuttavia, in presenza di un affidamento esclusivo decretato dal giudice, sarà molto difficile che questa richiesta venga accolta.

Affidamento Esclusivo e Figli Maggiorenni

Un’altra importante considerazione riguarda i figli maggiorenni, che possono richiedere direttamente l’assegno unico una volta raggiunta la maggiore età. Anche in caso di affidamento esclusivo durante la minore età, i figli che hanno compiuto 18 anni hanno il diritto di presentare autonomamente la domanda e ricevere la propria quota dell’assegno.

Questa possibilità è garantita dal comma 5 dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 230/2022, il quale prevede che i figli maggiorenni possano richiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante, indipendentemente dalla condizione dei genitori.

Modifiche alla Domanda e Aggiornamenti: Cosa Fare in Caso di Cambiamenti nelle Condizioni Familiari

Quando è Necessario Aggiornare la Domanda?

Le modifiche alla domanda dell’Assegno Unico diventano necessarie in una serie di situazioni familiari. Tra i cambiamenti che richiedono un aggiornamento troviamo:

  • Separazione o divorzio dei genitori: Se i genitori si separano o divorziano, è possibile che l’assegno, inizialmente diviso equamente tra entrambi, debba essere ripartito diversamente.
  • Cambio di affidamento: Se l’affidamento dei figli passa da congiunto a esclusivo per uno dei genitori, questo può influire sulla quota dell’assegno spettante.
  • Cambio di residenza del figlio: In caso di trasferimento del figlio presso l’altro genitore, l’ISEE di riferimento e il diritto all’Assegno Unico potrebbero subire variazioni.
  • Figli maggiorenni: Quando un figlio diventa maggiorenne, egli può presentare autonomamente la domanda per ricevere direttamente la sua quota di assegno.

Come Effettuare la Modifica della Domanda

Se uno di questi cambiamenti si verifica, è importante agire tempestivamente per evitare ritardi o errori nei pagamenti dell’Assegno Unico. Il processo per aggiornare la domanda è semplice e può essere gestito direttamente tramite il portale dell’INPS, seguendo questi passaggi:

  • Accedere al proprio profilo INPS: Collegarsi al sito dell’INPS utilizzando lo SPID, la Carta d’Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
  • Selezionare la domanda di Assegno Unico: Nella sezione dedicata alle domande già presentate, è possibile selezionare la richiesta relativa all’Assegno Unico.
  • Modificare i dati: Una volta entrati nella domanda, è possibile aggiornare le informazioni riguardanti la situazione familiare, come l’affidamento, i dati del genitore richiedente, o l’ISEE del nuovo nucleo familiare.
  • Confermare e inviare: Dopo aver apportato le modifiche, è necessario confermare e inviare nuovamente la domanda. L’aggiornamento verrà elaborato dall’INPS e il cambiamento si rifletterà sui pagamenti successivi.

Documentazione Necessaria

In molti casi, l’INPS non richiede immediatamente la documentazione che prova le nuove condizioni familiari. Tuttavia, può chiedere l’invio di documenti in un secondo momento per verificare la correttezza delle informazioni fornite. Tra i documenti che potrebbero essere richiesti ci sono:

  • Sentenza di separazione o divorzio: Questo documento è essenziale per dimostrare l’avvenuto cambiamento nello stato civile e la decisione sull’affidamento dei figli.
  • Accordi scritti tra i genitori: Se esiste un accordo tra i genitori riguardo alla gestione dell’assegno, è utile fornirlo.
  • Certificati di residenza: In caso di cambio di residenza del figlio, potrebbe essere richiesto un certificato che attesti la nuova situazione.

Cosa Fare in Caso di Rifiuto o Errore

Se l’INPS respinge la richiesta di modifica o se notate un errore nei pagamenti dopo l’aggiornamento, è possibile richiedere un riesame della domanda. Per fare ciò, si consiglia di contattare direttamente l’INPS tramite il portale online, il numero verde, o recandosi presso la sede territoriale competente. In alcuni casi, potrebbe essere utile allegare ulteriori documenti che chiariscano la situazione.

Tempistiche e Retroattività

Una volta inviata la modifica, l’INPS generalmente impiega qualche settimana per elaborare la nuova domanda. È importante notare che le modifiche possono avere effetto retroattivo, a partire dal mese successivo alla comunicazione del cambiamento. Questo significa che, se la richiesta di modifica viene approvata, si riceverà l’importo corretto anche per i mesi precedenti in cui era già in vigore la nuova condizione familiare.

Conclusione

In caso di separazione o divorzio, la gestione assegno unico figli richiede particolare attenzione, poiché la legge prevede diverse modalità di ripartizione in base all’affidamento e alle responsabilità genitoriali. La suddivisione dell’assegno è generalmente equa tra i genitori che esercitano la responsabilità genitoriale, ma può essere modificata in caso di affidamento esclusivo, garantendo che l’interesse del minore rimanga prioritario. Inoltre, i figli maggiorenni hanno la possibilità di richiedere direttamente la quota spettante, aggiungendo ulteriori dinamiche al processo di gestione.

L’importanza di aggiornare tempestivamente la domanda all’INPS in caso di cambiamenti nella situazione familiare è essenziale per evitare ritardi o errori nei pagamenti. Le modifiche, infatti, possono essere effettuate facilmente online, e il sistema offre flessibilità per adattarsi alle nuove condizioni, come il cambio di affidamento o il trasferimento del figlio. In definitiva, comprendere le regole e le procedure relative all’Assegno Unico aiuta i genitori separati o divorziati a garantire un sostegno finanziario continuo e corretto ai propri figli.